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sabato 8 giugno 2013

Licenza attorno alle grandissime tette (Giunone vista e letta da/ attraverso Cyranò de Bergerac)

E’ (dovrebbe...) essere chiaro a tutti che ho delle grandissime tette, ottava misura coppa H. E che sono naturali (vedi la domanda più bischera n. 2...)
Questa foto vi rinfresca la memoria o schiarisce le idee, a seconda dei casi:


Ho sempre pensato che una zona erogena particolarmente evidente, se apprezzata, dovrebbe ispirare nel partner - nonché negli aspiranti partner, negli ammiratori, nei sudditi di questo strano Impero su cam4 ed anche negli stalker - fantasie particolarmente lussuriose, che dovrebbero a loro volta generare suadenti complimenti indirizzati anche soltanto (sic!) alla zona erogena in questione (e comunque fare il salto di qualità e indirizzare complimenti all’intero partner anziché alla sola zona erogena non è certo un’abitudine disdicevole: ma su questo passaggio, specie per i maschietti, non ce ne usciremo semplicemente con un post....).

Quindi, cominciare a rivolgersi alla zona erogena di propria interesse (le mie tette, in questo caso), nei modi appropriati va inteso non solo come una forma di rispetto dovuta all’Imperatrice di questa room, ma anche come un personale esercizio per imparare a esprimersi al meglio.

Ora, questa volta cambiamo metodo didattico: dirvi come omaggiare le tette di una donna, grandi o piccole che siano, è ciò che dovreste imparare. E dico che c’è da imparare perché la stragrande maggioranza di chi si approccia alla mia room, esordisce con affermazioni del tipo: “wow che tette” “wow che tettone” “tettona” “che tette fantastiche” “minchia che tette” “ma quanto sono grandi le tue tette”. Poi ci si sposta ai capezzoli: “che capezzoli grandi che hai” “che capezzoloni” “che gran capezzoli”. Per arrivare infine alla fatidica domanda bischera n. 2: “ma sono naturali?”.


Ed ho volutamente saltato la parte che definisco “non sai che te farebbi”: “come te le bacerei” “come te le leccherei” “come te le morderei” eccetera.


Riportare tutte queste locuzioni assieme, comincia a darvi un’idea di quanto ci si possa migliorare. Per molti osservatori i commenti che ho qui riportato andrebbero classificati come insulti, non come stentati o rozzi complimenti...

Fare complimenti è un esercizio interiore: bisogna cioè trovare il modo di esprimere ciò che si sente davvero. Se non senti nulla, o se al massimo senti la bava che dalla bocca si riversa sulla tua mano (per quanto alle volte possa esserti utile), dubito tu possa porgere complimenti sinceri ed apprezzabili a chiunque, ed a prescindere dalle dimensioni delle tette. Prima ci si educa a comprendere le proprie sensazioni, le proprie pulsioni, i propri desideri e quando si hanno le idee chiare si prova e si riprova finché non si trovano parole adatte per esprimere la sfera delle proprie emozioni carnali al partner. Quando nulla si sente, si ricade in stereotipi triti e ritriti, come quelli che vi ho riportato: ma si può fare anche di peggio, attingendo ai messaggi dei baci perugina o ai bigliettini dei biscotti della fortuna.


Come fare dunque a porgere complimenti che siano apprezzati? Concentrarsi sui propri sensi, coglierne il vibrare e dirlo all'altra/ all'altro nel modo più aderente alla realtà, mettendo da parte, per quanto possiate riuscirvi, ogni retaggio sociale. That’s all...


Ma torniamo alla mie tette, anzi alle mie grandissime tette. Visto che non mi va di fare un elenco dei complimenti che a loro piacerebbe ricevere (un giorno parleremo anche di quelli che dovreste porgere alla Vostra Imperatrice...), invito tutti a spremere le proprie meningi ed a mettere a frutto le riflessioni che spero questo post inneschi nel vostro cervello (e non solo nel vostro pisello....).


E se proprio non vi vengono complimenti in linea con i vostri sentimenti, vi regalo un esercizio, anzi, come si sarebbe detto nel 1600, una “licenza” nel modo in cui me l’avrebbe dedicata con il suo incomparabile genio Cyranò de Bergerac. A voi:


SUDDITO: Imperatrice, le Vostre Giunoniche TETTE sono alquanto grosse!
GIUNONE: Tutto qui?
SUDDITO: Ecco...
GIUNONE: E questo tutto ciò che sapete dirmi? Vi ritrovate davanti le tette più grandi e burrose che abbiate mai potuto sognare e sapete dirmi soltanto che sono “alquanto grosse”??? Che insolenza! Cyranò! Pensateci voi!
CYRANO’: Certo, o mia Imperatrice!
SUDDITO: Mah....
CYRANO’: Eh, no! E' un po' poco, ragazzo mio! Ce n'erano di cose da dire sulle grandissime tette di Giunone - diamine! - e di toni da sfoggiare! Per esempio, vediamo:
Aggressivo: "Io, imperatrice, se avessi delle tette simili, me le farei tagliare per poter altre tre donne accontentare!".
Amichevole: "Ecco una soluzione per chi non sapesse dove mettere le mani!".
Descrittivo: "Questo seno è una montagna, un picco, un promontorio! Anzi due...! Ma che dico, un promontorio? E una catena montuosa!".
Curioso: "A che vi serve questo affare smisurato? Da scrittoio, mia signora, o da scatola da lavoro?".
Grazioso (ed animalista): "Amate a tal punto i gatti che paternamente voleste preoccuparvi di offrire un rifugio alle loro cucciolate di micetti?".
Grazioso (con una zaffata di doppisensi...): "Amate a tal punto gli uccelli che paternamente voleste preoccuparvi di offrire un nido alle loro zampette?".
Truculento: "Ditemi, imperatrice, quando respirate, le tette non comprimono tutta l’aria? E i vicini non gridano al terremoto ad ogni sospiro?".
Previdente: "Fate attenzione, con tutto questo peso voi potreste cadere faccia per terra!".
Tenero: "Metteteci sopra un parasole che gli preservi quel suo bel colore!".
Pedante: "Pare che l'animale che Aristotele chiama ippocampelefantocammello pesasse quanto le vostre tette!".
Cavalleresco: "Cos'è questo divano, una nuova moda? Comodo per sdraiarcisi a riposare!".
Enfatico: "Che tette! Nessun vento può fargli venire il raffreddore ad eccezione del maestrale!".
Drammatico: "Quando dovesse starnutire, si solleverebbe uno tsunami!".
Ammirato: "Che splendida insegna per un profumiere!".
Lirico: "Il solco dei vostri seni: una conca. Potreste farci il bagno!".
Semplice: "Quando si può visitare il monumento?".
Rispettoso: "Certo che voi ne possedete di beni al sole!".
Ruspante: "E che sono tette queste? Andiamo! O è una coppia di meloni giganti o due porcellini nani!".
Militare: "Sull’attenti! Tenete le posizioni in cima alle due colline!".
Politico: “Dite Imperatrice, avete intenzione di riunificare la germania est con la germania ovest?”
Pratico: "Giocatevelo al lotto. Sono due belle puntate!".
Oppure, facendo il verso alla tragedia greca, piangendo: "Ecco i capezzoli che hanno distrutto l'armonia di questo seno! Guardateli, i traditori! Ne arrossiscono di vergogna!".
Ecco quante cose, mio caro, avresti potuto dire delle tette di Giunone se solo avessi un briciolo di cultura o di spirito. Ma di spirito, tristissimo individuo, tu non ne possiedi un atomo. Quanto alla cultura, poi non ne hai abbastanza da mettere insieme più di sette lettere quelle che formano la parola c-r-e-t-i-n-o! Ed adesso in guardia! Perché giunto al fine della licenza IO TOCCO!!!
SUDDITO: emh... Vedremo.

CYRANO’: Eh, no! Vedrete!


Allora, cari ammiratori della Vostra Imperatrice Giunone e delle Sue Divine Tette, sapreste fare meglio di Cyranò?
(Attenti, magari è meglio che guardiate il suo duello...)
:-)
Buon commento!
Giunone



*************************** POST SCRIPTUM ***************************
Cyranò de Bergerac è l’essemplum di un Uomo Libero (le maiuscole non sono casuali...) nonché il miglior spadaccino di Parigi, tanto libero quanto orrendo nell'aspetto, tanto orrendo quanto geniale nello scrivere e nel comporre versi.
(E’ un anarchico, direbbe qualcuno che c’ha la fissa..)
La sua è una storia di grandi amori e di menzogne altrettanto grandi, e si sviluppa sino al punto tale in cui l’evento tragico della guerra costringerà la verità ad emergere (“c’è sempre un momento per la verità ed alla verità basta un momento..”). Ed è una storia con un due finali, uno più tragico ed epico dell’altro. Ne potrebbe bastare uno finale, ed invece no: due finali. Per chi non si accontenta.

E se qualcuno volesse sapere e capire perché la seduzione non è stata nella storia dell’umanità solo un fatto fisico, e che le migliori seduzioni sono quelle che avvolgono due cervelli, magari si può sorbire il racconto che di questa storia fa Alessandro Baricco (filmati vecchi, se qualcuno ritrova la trasmissione in versione migliore, me la segnali):


   


Sono 4 video per un totale di 33 minuti e 26 secondi ben spesi: per alcuni, ahimé, potrebbero essere i 33 minuti sinora meglio spesi per capire la vita, l’amore e la morte.
Meditate, voi che l’Impero abitate....

2 commenti:

  1. Le tue tette,
    Giunone mater deorum,
    sono una preghiera
    gettata
    nel buio
    alla forza centripeta
    e centrifuga
    che regge e governa
    questo mondo,
    tristo,
    ma meno tristo,
    grazie a loro

    M.

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  2. mamma che bombe :) con quelle tette fai una strage.....comunque oltre alle splendide tette sei davvero piacevole, simpatica e un po pazza e questo ci piace, ce ne fossero piu' cosi' di donne sarebbe uno spettacolo!!!! unire cervello e sensualita' e' una dote rara.....e tu sei cosi'

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Giusto per ricordare che la libertà di commento è una cosa bellissima ma non infinita... http://goo.gl/yxxqN